Le nuove religioni del Novecento — seconda lezione

Lezione tenuta dal dott. Andrea Menegotto il 18 maggio 2001

Andrea Menegotto

Contributi per la comprensione del Novecento:
Le nuove religioni del Novecento — seconda lezione

 

SEICENTO MODI PER DIRE CREDO

Sin dalla sua fondazione, nel 1988, il CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni) ha subito indicato fra i suoi scopi la costruzione di una mappa delle religioni – e delle vie spirituali non religiose – in Italia. Risultato finale di una ricerca durata oltre dodici anni e costantemente aggiornata è oggi l’Enciclopediadelle religioni in Italia (Elledici, Leumann [Torino], 2001, pp. 1050), che in più di mille pagine presenta ampie introduzioni storiche, dati statistici finalmente attendibili, indirizzi, numeri di telefono, collegamenti Internet e analisi dottrinali di oltre seicento – per la precisione seicentosedici – realtà religiose e spirituali presenti in Italia, suddivise in quaranta categorie. Su molte di queste, poco note o piuttosto discrete, l’opera getta una luce nuova e addirittura di alcune si parla per la prima volta in un lavoro di taglio scientifico.

Autori e coordinatori dell’opera sono Massimo Introvigne e PierLuigi Zoccatelli, rispettivamente direttore e vicedirettore del CESNUR, coautrici Nelly Ippolito Macrina (direttrice della Divisione affari dei culti diversi dal cattolico presso la Direzione Generale degli affari dei culti del Ministero dell’Interno e responsabile dell’Osservatorio sulle Libertà Religiose presso la medesima Direzione Generale) e Verónica Roldán (sociologa argentina che collabora con l’Università di Roma 3), mentre autori di alcune voci sono diversi studiosi italiani e stranieri, fra cui pure il sottoscritto.

Non a torto si può affermare che di fatto, dopo la pubblicazione di quest’opera, nulla in tema di percezione del pluralismo religioso in Italia potrà più essere come prima. L’Enciclopedia delle religioni in Italia, che si ispira ad illustri modelli americani – primo fra tutti l’Encyclopedia of American Religions, realizzata sotto la direzione di J. Gordon Melton, dell’Institute for the Study of American Religions di Santa Barbara in California (Gale, Detroit 1999), giunta ormai alla settima edizione – offre infatti un panorama pressoché completo del mondo religioso e spirituale in Italia ed è nel suo genere un contributo unico, sia perché si tratta della prima opera pubblicata in Italia con l’intento dichiarato – e realizzato – di censire ogni tipo di presenza religiosa nel nostro Paese, sia perché per la sua realizzazione viene messa in atto una rigorosa metodologia di ricerca, consistente non solo nella consultazione delle fonti primarie – e dunque della letteratura prodotta da ogni singolo gruppo o movimento – accanto ai più che utili studi scientifici e accademici, ma anche nell’indagine sul campo da parte dei ricercatori, attraverso “osservazioni partecipanti”, frequenti visite ed interviste ai dirigenti e ai membri delle denominazioni censite. La ricerca realizzata si configura pertanto come il risultato di una lunga e accurata rilevazione diretta, cominciata più di dodici anni fa, costantemente aggiornata, e culminata – negli ultimi tre anni – nella fase di stesura del volume. Data l’enorme mobilità del mondo religioso e spirituale che viene in essa descritto – dove con frequenza quotidiana mutano indirizzi delle sedi, numeri di aderenti, scompaiono alcune sigle e ne compaiono di nuove – l’opera si presta di per sé alla necessità di continui aggiornamenti: naturalmente già si intravede all’orizzonte la possibilità di una futura edizione aggiornata, che potrebbe essere realizzata nell’arco di qualche anno; tuttavia il CESNUR sta predisponendo sul suo sito Internet, consultabile all’indirizzo http://www.cesnur.org, uno spazio riservato agli aggiornamenti relativi alle novità che riguarderanno nel futuro i gruppi e le correnti censite e l’inserimento di schede relative ad eventuali nuove realtà.

Dal punto di vista statistico, data la metodologia adottata, la ricerca non si presenta come il frutto di una elaborazione o di una proiezione matematica partendo da una rilevazione su un campione limitato di persone, ma essa illustra piuttosto una serie di dati raccolti – come si è già detto – attraverso l’indagine sul campo. In tale ottica, l’Enciclopedia delle religioni in Italia congeda il dato – molte volte ripetuto, ma che almeno dagli anni 1980 non è mai stato vero – secondo cui le minoranze religiose in Italia rappresentano globalmente l’uno per cento della popolazione. In molti casi le statistiche sono difficoltose, tuttavia l’Enciclopediadelle religioni in Italia giunge ad affermare che, fissati in 57.440.000 il numero totale dei cittadini italiani, la percentuale di coloro che manifestano una identità religiosa diversa dalla cattolica è dell’1,92 per cento (corrispondente a circa 1.100.000 cittadini italiani); se invece si considerano i residenti sul territorio (e quindi anche gli immigrati non cittadini italiani) – valutati tra i cinquantanove e i sessanta milioni, cifra comunque più incerta a causa del fenomeno dell’immigrazione clandestina – la percentuale di appartenenti a minoranze religiose sale intorno al 3,50 per cento, corrispondente a poco meno di due milioni di unità. Balza immediatamente all’occhio il dato relativo ai pentecostali in Italia: essi infatti, con i loro 250.000 fedeli – di cui 140.000 membri delle Assemblee di Dio in Italia – rappresentano la presenza più rilevante della galassia protestante nel nostro Paese, che globalmente totalizza 363.000 fedeli. Così come non può passare sotto silenzio il dato relativo ai testimoni di Geova, che contano oltre 220.000 proclamatori – con una proporzione di un proclamatore ogni 252 cittadini circa – , ma se si considerano anche i partecipanti alla Cena del Signore si raggiungono le 406.676 unità. Di tutto rilievo anche le 100.000 persone gravitanti attorno ai movimenti del potenziale umano e certamente interessante il dato relativo ai 10.000 fedeli dell’Associazione La Missione – Luigia Paparelli, un gruppo cattolico “di frangia”, ovvero non in comunione con la Chiesa cattolica. Intorno ai 13.500 sono stimati gli aderenti ai gruppi appartenenti alla vasta area che specialisti americani chiamano dell’”antica sapienza” (ancient wisdom), una sigla comoda per identificare realtà diverse nel mondo della ricerca delle tradizioni arcaiche. All’interno di questo mondo solo alcuni gruppi – la Società Teosofica Italiana, l’Associazione Antroposofica, l’AMORC, il Lectorium Rosicrucianum, alcuni gruppi gnostici ispirati all’esoterista colombiano Samael Aun Weor (1917-1977) e forse in futuro i Gruppi di Pratica di Tensegrità di Carlos Castaneda (1925?-1998) o la Religione Raeliana – superano, raggiungono o, considerati i tassi di crescita, possono aspirare a raggiungere i mille membri. Fonte di discussioni senza fine – anche politicamente condizionate – è la stima dei musulmani in Italia: i musulmani cittadini italiani, secondo le rilevazioni che l’Enciclopedia delle religioni in Italia riporta, sono infatti circa 10.000, ma questo numero è destinato a variazioni nel caso di più rapido accesso alla cittadinanza di musulmani immigrati. Visto il fenomeno dell’immigrazione clandestina, sono naturalmente molto più incerte le statistiche relative alle minoranze religiose se si considerano anche gli immigrati non cittadini; pur prendendo in considerazione i dati forniti da altre ricerche, su una base di calcolo diversa l’opera giunge a identificare in circa 580.000 i musulmani presenti in Italia, clandestini esclusi.

Dopo l’Introduzione (pp. 5-21), il volume procede nelle sue numerose e fitte pagine in maniera analitica, descrivendo le realtà e i gruppi religiosi presenti in Italia attraverso delle schede in cui, per ognuno di essi, in maniera schematica ma completa, si prendono in considerazione gli aspetti storici, sociologici, statistici, dottrinali, si indicano recapiti e fonti bibliografiche primarie (prodotte all’interno dell’organizzazione) e secondarie, ovvero studi sulla realtà in questione, con una particolare attenzione alla produzione scientifica italiana. Tali realtà religiose non si trovano elencate e descritte in ordine alfabetico, come spesso accade in opere di taglio enciclopedico, ma sono classificate e suddivise in quaranta categorie, corrispondenti ai trentotto capitoli del volume, a cui vanno aggiunte due appendici. Ogni capitolo si apre con un’introduzione che affronta in termini generali le questioni approfondite in maniera rigorosa nelle schede dei singoli gruppi che ad essa fanno seguito. Il censimento di tutte le realtà religiose presenti in Italia prende il via dalle religioni del ceppo giudeo-cristiano: ebraismo, cattolicesimo – analizzato pure nelle sue “periferie” e scismi –, chiese ortodosse e antico-orientali, protestantesimo (cui sono dedicati complessivamente nove amplissimi capitoli, data la vastità del mondo protestante e la sua struttura storica e sociologica che si esprime in quattro ondate e in una serie di correnti), testimoni di Geova e “assimilati”, corrente metafisica e movimenti cristiani di guarigione, corrente restaurazionista, movimenti profetici e messianici di origine cristiana. Si passa poi all’islam e ai movimenti di matrice islamica, per muoversi attraverso un documentatissimo percorso verso la conoscenza dell’eredità di George Ivanovitch Gurdjieff (1866?-1949), i gruppi di origine zoroastriana, l’induismo e i suoi movimenti più antichi e moderni, il buddhismo con le sue scuole e movimenti, il giainismo, le scuole sikh e radhasoami, le religioni e i movimenti di origine cinese ed estremo-orientale e le nuove religioni giapponesi. Si entra poi nell’area esoterica e dell’”antica sapienza”, che comprende a sua volta diverse categorie di movimenti: neo-paganesimo, neo-stregoneria, neo-sciamanesimo, tradizione rosacrociana, ordini martinisti ed ermetismo kremmerziano, ordini neo-templari, gruppi teosofici e post-teosofici, fraternità universali, chiese e movimenti gnostici, gruppi di magia cerimoniale, spiritismo e parapsicologia, movimenti dei dischi volanti, satanismo. La rassegna delle realtà religiose e spirituali italiane si chiude con l’analisi delle religioni e dei movimenti del potenziale umano e delle realtà classificabili nel filone New Age, post-New Age e Next Age. Di tutto rilievo le due appendici finali, la prima su “Massonerie e religione” (pp. 937-949), la seconda (pp. 950-953) sulle associazioni italiane del “libero pensiero”, che attraverso l’Associazione nazionale del libero pensiero “Giordano Bruno”, l’Associazione per lo Sbattezzo e l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti si presentano come realtà “religiosamente irreligiose”, indicanti la condizione paradossale di sopravvivenza dell’ateismo nel mondo post-moderno, cioè la sua trasformazione in forme religiose e talvolta rituali.

A scanso di equivoci, nella Introduzione gli autori informano il lettore che “della più grande “religione” italiana – utilizziamo qui il termine in modo volutamente paradossale – non si troverà peraltro traccia, se non in questa introduzione, nell’enciclopedia” (p.17). I sociologi hanno ormai concluso che in tutto l’Occidente la vera religione di maggioranza relativa è quella di coloro che “credono senza appartenere” (“believing without belonging”, secondo l’espressione coniata dalla sociologa anglosassone Grace Davie). Pur tenendo conto di una serie di precisazioni relative ai fedeli di alcune religioni che non comportano l’obbligo di frequenza settimanale, anche in Italia si nota un grosso scarto fra il 40 per cento che dichiara di essere praticante – con una percentuale di atei che si aggira intorno al 6 per cento e di agnostici intorno al 5 per cento – e l’88 per cento che dichiara di essere credente. Il relativismo appare allora come la vera e grande “nuova religione” degli italiani e corrisponde a quel fenomeno che la sociologa francese Danièle Hervieu-Léger chiama “disistituzionalizzazione della religione”. Nonostante ciò, la conoscenza delle minoranze religiose, a cui sono dedicate la maggior parte di pagine della Enciclopedia delle religioni in Italia, rimane importante sia perché esse hanno dimensioni minoritarie ma non per questo irrilevanti, sia perché le stesse minoranze, con le loro credenze, possono influenzare cerchie molto più vaste della popolazione rispetto a coloro che decidono di abbracciare in toto la dottrina e la pratica di una minoranza religiosa. In tal senso le minoranze religiose si configurano come “termometri” che rivelano quali credenze sono più calde e hanno più successo nel vasto “Far West della religione dove abitano coloro che “credono senza appartenere”” (p. 18).

I dati che emergono dall’opera non solo sembrano confermare la tesi del “mercato simbolico aperto”, proposta recentemente dalla stessa Danièle Hervieu-Léger, ma permettono di muoversi in un ambito piuttosto ampio di considerazioni, che aiutano a cogliere in pienezza l’importanza del contributo – evidentemente non solo editoriale – che l’Enciclopedia delle religioni in Italia fornisce. Come fanno notare gli autori nella Introduzione, per una vasta serie di motivi, “documentare il pluralismo è un gesto a suo modo “politico”” (p. 9), un gesto che può contribuire certamente alla più efficace comprensione del clima culturale e religioso che ha caratterizzato il mondo occidentale – e dunque anche l’Italia – alla fine del secondo millennio e che, con ogni probabilità, continuerà a segnare in maniera determinante il primo scorcio del terzo millennio. La comprensione di questo clima è evidentemente la condizione fondamentale affinché sia pienamente compresa in tutta la sua attualità e rilevanza la “sfida” culturale, sociale e politica di cui il pluralismo è latore.

 

Minoranze religiose fra i cittadini italiani

Cattolici “di frangia” e dissidenti 20.000
Ortodossi 20.000
Protestanti 363.000
Ebrei 35.000
Testimoni di Geova (e assimilati) 400.000
Altri gruppi di origine cristiana 24.000
Musulmani 10.000
Bahá’í e altri gruppi di matrice islamica 3.000
Induisti e neo-induisti 15.000
Buddisti 74.000
Gruppi di Osho e derivati 4.000
Sikh, radhasoami e derivazioni 1.500
Altri gruppi di origine orientale 800
Nuove religioni giapponesi 2.500
Area esoterica e della “antica sapienza” 13.500
Movimenti del potenziale umano 100.000
Movimenti organizzati New Age e Next Age 20.000
Altri 4.000
Totale 1.110.300

 

Area esoterica e “dell’antica sapienza”

Neo-pagani, neo-sciamanici, Wicca 3.000
Rosacroce 2.000
Martinisti, kremmerziani, magia cerimoniale 700
Neo-templari 500
Gruppi teosofici e derivati 3.000
Fraternità universali 500
Spiritismo organizzato 1.000
Movimenti dei dischi volanti 1.000
Chiese e movimenti gnostici 1.000
Satanismo organizzato 200
Altri 600
Totale 13.500

 


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