81. Ottobre 2023
Cari amici,
con questo numero di IN HOC SIGNO vi proponiamo una sintesi della quarta parte dell’incontro con il Reggente nazionale di Alleanza Cattolica dr. Marco Invernizzi sul tema del conservatorismo, tenuto nella sede di Alleanza Cattolica in Ferrara sabato 4 marzo 2023. Il video dell’intero pomeriggio è visibile sul nostro canale YouTube all’indirizzo https://youtu.be/nqAqq-UUtPw.
I testi di tutti i precedenti IN HOC SIGNO sono pubblicati nel sito di Alleanza Cattolica in Ferrara.
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Ferrara, 4 marzo 2023 – Incontro con Marco Invernizzi
«Il conservatorismo in Italia: ritorno al reale»
4. Il fascismo
Passando all’argomento “fascismo” Marco Invernizzi ricorda come l’uscita del libro di Oscar Sanguinetti edito dalla nostra casa editrice “Cristianità” “Fascismo e Rivoluzione. Appunti per una lettura conservatrice” rappresenti un tentativo di dare ai lettori — e specialmente agli appartenenti al partito politico che ha vinto le elezioni in Italia autoproclamandosi un partito conservatore, partito che viene costantemente accusato di essere fascista — gli elementi per riflettere su un fatto che gli storici più attenti, colti e profondi come ad esempio Renzo De Felice hanno capito e descritto, e cioè che il danno maggiore che il fascismo ha fatto, l’ha fatto ai conservatori.
Il fascismo è un movimento rivoluzionario nato nel 1919 e rappresenta una novità ideologica perché mette insieme un po’ tutto, un “fascio” di diverse posizioni. Esso nasce nel socialismo, da una riflessione di un socialista intelligente qual era Benito Mussolini, direttore dell’Avanti!, il quale pensa che sia sbagliato che il processo rivoluzionario in quel momento storico debba abbracciare l’internazionalismo proposto dalla rivoluzione comunista, cioè dall’interpretazione internazionalista del social-comunismo.
Due anni prima, nel 1917, il movimento comunista aveva conquistato una “patria”, e una delle prime conseguenze della “Rivoluzione di ottobre” fu il messaggio arrivato a tutti i movimenti comunisti nel mondo di passare dalla Seconda alla Terza Internazionale, segno cioè che l’avanguardia del processo rivoluzionario non è più il partito socialista ma è diventato il partito comunista, che ora ha un suo Stato, una sua forza. Poi all’interno dei comunisti ci fu una guerra fra chi voleva la rivoluzione mondiale (Lenin e soprattutto Trotzky) e chi invece si renderà conto (Stalin) che la Rivoluzione mondiale era impossibile e bisognava prima consolidare la Rivoluzione all’interno dei confini russi.
Mussolini ritenendo sbagliata la versione internazionalista, dopo varie vicende lascia l’Avanti! e fonda I Fasci di combattimento di stampo nazionalista. In pratica, mentre il fondamento della rivoluzione marxista è la lotta di classe, quello della rivoluzione nazionale è una concezione di patria in perenne conflitto con le altre patrie.
Il fascismo nasce dunque come momento rivoluzionario, di rottura rispetto alla situazione e nel giro di tre anni conquista il potere. Qui inizia la fase “conservatrice” del fascismo: Mussolini si rende conto che non ha una tradizione alle spalle e che per costruire lo Stato fascista deve attenuare il momento rivoluzionario e appoggiarsi alle forze presenti che sono essenzialmente la Chiesa e la Monarchia, forze che impediscono la nascita di un sistema totalitario che invece caratterizzava il comunismo e il nazional-socialismo. Non si può infatti dire che il fascismo sia stato un regime totalitario, avendo mantenuto la proprietà privata e soprattutto le istituzioni e i corpi intermedi, e non occupando tutto lo spazio sociale e politico (tanto è vero che Mussolini verrà arrestato legalmente nel 1943 su mandato del re).
Poi c’è il grande capitolo dei rapporti con la Chiesa, il complesso discorso da fare sul Concordato, il tacito accordo di silenziare la voce della Chiesa in tema di politica in cambio della restituzione dei beni sottratti dopo la breccia di Porta Pia del 1870.
Il fascismo ha dunque questa “torsione” conservatrice per ragioni di necessità, perché se vuole governare ha bisogno di darsi un’immagine pulita; operazione tutto sommato riuscita, perché nel ricordo della gente comune non c’è tanto il ricordo della componente rivoluzionaria ma piuttosto quello di un ordine che poneva sì dei confini, ma che lasciava comunque ampie libertà concrete.
Dopo la guerra la situazione cambia un po’, il fascismo diventa ostile alla Chiesa, non è più monarchico e in esso aumenta la componente socialisteggiante. Queste caratteristiche rimarranno nel partito che in seguito nasce, il Movimento Sociale Italiano.
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Ad maiorem Dei gloriam et socialem
Alleanza Cattolica in Ferrara