Ventesimo anno di Scuola di Educazione Civile: bilancio e prospettive

Lezione tenuta il 23 ottobre 2014

Prof. Leonardo Gallotta

Lezione inaugurale dell’Anno 2014-2015

Ventesimo anno di Scuola di Educazione Civile: bilancio e prospettive

 

Si apre oggi il ventesimo anno di attività della Scuola di Educazione Civile e i miei collaboratori, essendone io il Direttore, hanno ritenuto che spettasse a me il compito di tenere la lezione inaugurale.

Come e quando nasce la nostra Scuola? Occorre riandare ai primordi di Alleanza Cattolica in Ferrara, nata nei primi anni ’70 e consolidatasi poi attorno alla rivista Cristianità che già contava alcune decine di abbonati. Sorse allora l’idea di organizzare due-tre volte all’anno dei piccoli meeting su temi sociali, politici e religiosi abitualmente trattati dalla rivista. Furono chiamati “Incontri degli Amici di Cristianità” e si tenevano nella sala conferenze della Chiesa dei Teatini. Erano i tempi in cui si parlava di eurocomunismo e di compromesso storico, in cui le frange degli extraparlamentari di sinistra “animavano” il post ’68 e sembrava che la storia marciasse spedita verso il comunismo. Tempi calamitosi per chi comunista non era, tant’è che gli Incontri di cui sopra erano ad invito per evitare che persone estranee si inserissero a far gazzarra o peggio. Questi incontri ebbero un buon successo di pubblico, con relatori di grande spessore, tra cui, in primis, il Direttore di Cristianità Giovanni Cantoni.

Fu agli inizi degli anni ’90 che – su sollecitazione di alcuni abbonati che richiedevano analisi più continuative rispetto agli Incontri – si decise di dar vita ad una Scuola che fu chiamata di Educazione Civile. L’intento infatti era quello di fornire strumenti intellettuali non solo ai cristiani, ma anche agli uomini di buona volontà, stante il fatto che ai princìpi di diritto naturale insegnati dalla Dottrina Sociale della Chiesa si può giungere anche mediante l’uso della retta ragione. Non usammo l’aggettivo “civica” che ricordava non solo una materia scolastica istituzionale, ma anche il citoyen della Rivoluzione Francese. A noi interessava invece il “civis” nato dalla civiltà cristiana europea, persona e non individuo, attivo nel corpo sociale a partire dalla famiglia e non confuso in una massa indistinta.

Nacque così questa nostra Scuola negli anni 1995-96. Come fu strutturata? Possiamo dire che il primo periodo, durato fino al 2000-01, è stato caratterizzato da lezioni tenute da docenti che avevano competenze nelle singole discipline, ad esempio Storia, Storia della Scienza, Storia della Letteratura, Bioetica, Magistero della Chiesa, Diritto e così via. Il secondo periodo è stato caratterizzato da una tematica generale proposta ogni anno e sviluppata secondo diverse angolature: dottrinali, storiche, filosofiche, sociali, politiche. Questo secondo periodo possiamo dire che arriva al 2007-08. Successivamente si è poi pensato di organizzare i corsi in due-tre tranche con tematiche diverse e così è stato fino ad oggi. Grazie all’amico dottor Massimo Martinucci la Scuola si è dotata di un sito (www.scuoladieducazionecivile.org), per cui chiunque può constatare la vasta mole di temi trattati in tutti questi anni di attività.

Non posso fare a meno a questo punto di ricordare alcune importanti lezioni inaugurali tenute da docenti di grande valore intellettuale. Come non ricordare tutte quelle del Direttore di Cristianità, nonché fondatore di Alleanza Cattolica, vale a dire Giovanni Cantoni? E poi, nel 1996, sulla Dottrina Sociale della Chiesa, quella dell’allora Arcivescovo di Ferrara, Monsignor Carlo Caffarra, oggi Cardinale di Santa Romana Chiesa, quella di Mauro Ronco, docente di Diritto Penale all’Università di Padova, di Massimo Introvigne oggi Reggente Nazionale Vicario di Alleanza Cattolica, di Marco Invernizzi, Reggente Regionale di Alleanza Cattolica per la Lombardia, studioso del Movimento Cattolico in Italia, quella del compianto Marco Tangheroni, docente di Storia Medievale all’Università di Pisa e infine l’anno scorso, nella prestigiosa Sala del Sinodo in Arcivescovado, quella del nostro Arcivescovo Monsignor Luigi Negri?

Dobbiamo infine ricordare che il settimanale della Diocesi, la Voce di Ferrara Comacchio, ha sempre dato notizia dei Corsi e segnalato programmi e date delle lezioni. Un sentito ringraziamento va dunque al suo Direttore, don Massimo Manservigi, che pubblicherà sulla Voce – così ci ha assicurato – il resoconto di questa lezione inaugurale e i programmi delle lezioni di quest’anno.

Tenuto conto della quantità e della qualità delle tematiche trattate e soprattutto della continuità – realizzatasi grazie all’impegno degli organizzatori, ma anche al desiderio di formazione dei corsisti – il bilancio è sicuramente positivo. In questo ventennio sono nati e sono scomparsi parecchi partiti, sono nate iniziative culturali di più o meno grande spessore e quasi sempre di breve durata, ma la nostra Scuola è rimasta e rimane.

Ecco in breve la presentazione del programma di quest’anno.

La prima tranche, in due lezioni, spetterà a me. Si parlerà della società secondo l’Islam. Nella prima lezione esaminerò le fonti, nella seconda la situazione attuale. Sarà poi la volta di Renato Cirelli che in tre lezioni parlerà, in occasione del centenario, della Prima Guerra Mondiale. Non sarà né una rievocazione patriottarda né un rievocazione puramente bellica, ma sarà esaminata sia per le conseguenze avutesi a livello europeo, sia per quelle avutesi per la Chiesa Cattolica. L’ultima lezione considererà la Prima Guerra Mondiale come fenomeno rivoluzionario. Da ultimo, infine, tre lezioni su quello che è stato definito il “Nuovo cinema ‘68”, vale a dire un film già visto, ma ampliato e potenziato, di attacco a tutti quei princìpi di diritto naturale definiti da Benedetto XVI “princìpi non negoziabili”. Sarà la dottoressa Chiara Mantovani, fondatrice di Scienza e Vita Ferrara, a parlarci degli attacchi passati e presenti alla donna, alla famiglia, alla vita.

Ritorniamo al bilancio. In questi ultimi anni sono state tenute alcune belle lezioni da giovani bravi e competenti, il che ci dà evidentemente conforto per il futuro della Scuola. A chi ci dice che in ultima analisi “ce la raccontiamo sempre e solo fra noi”, rispondo che grazie al nostro sito abbiamo avuto richieste da parte di altri siti onde potere utilizzare alcune lezioni pubblicate. Inoltre persone residenti in città anche molto lontane ha fatto richiesta di registrazioni in voce tramite CD. Quindi possiamo dire con certezza che grazie alle nuove tecnologie le nostre lezioni oltrepassano ampiamente i quattro muri della Scuola. Non posso però non ribadire in questa occasione l’importanza di essere presenti sia alle lezioni della Scuola sia alle riunioni del Circolo di Cristianità, in cui si dibattono temi di attualità. Ciò è importante per sviluppare la consapevolezza di essere una Cristianità attiva a livello intellettuale e sociale. Quando parlavamo del messaggio di Fatima e diffondevamo opuscoli sul Terzo Segreto, chi avrebbe detto che il comunismo sovietico non avrebbe prodotto lo scoppio di una nuova guerra mondiale, ma sarebbe invece imploso? Chi si immaginava che sarebbe stato fatto Beato l’Imperatore Carlo d’Asburgo, massima espressione cristiana del potere temporale? Chi si immaginava che sarebbero stati beatificati molti martiri della guerra civile spagnola? Chi si immaginava che sarebbero stati beatificati Josè Luis Sanchez Del Rio, portabandiera dei Cristeros messicani, vittima di un bieco e violento laicismo anticristiano e Rolando Rivi, il giovane seminarista vittima di un altrettanto bieco e violento comunismo emiliano? Eppure tutto ciò è accaduto. Ne abbiamo parlato molto e molto abbiamo pregato. Occorre continuare.

Certo, ci sembra a volte di non riuscire a intravvedere l’uscita dal tunnel in cui si è infilata la nostra società. Ma, come ci ricordò qualche anno fa Benedetto XVI, non serve imprecare contro l’oscurità. Bisogna accendere un fiammifero. Accendiamolo allora e diciamo di accenderlo a tutti i compagni di strada che abbiamo la ventura di incontrare.


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